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Imperfezioni. Corpi Possibili 

Progetto fotografico

 

Nuove forme di discriminazione si presentano…

Attoniti, assistiamo ad un fenomeno tipico della nostra contemporaneità: la mercificazione del corpo femminile.

Immagini di giovani donne, mute, seminude. Ovunque.

Ciò che si coglie in modo evidente è un’ingiunzione che incalza a suon di “bisogna essere tutte magre, giovani e belle!” e, obbligatoriamente, “ammiccanti e disponibili!”. Si tratta quasi di un imperativo “estetico- categorico”.

In uno scenario siffatto, ecco che la nudità del corpo femminile – contrariamente a quanto ci si possa illudere di credere – non può essere né progressista, né liberatoria. Il corpo femminile, reso oggetto inanimato, diventa nuovamente teatro delle disparità, simbolo di nuove forme di sottomissione.

Potrebbe far comodo diventare la bambola di qualcuno?

Si, certo, a patto che non sia un collezionista di giocattoli, né uno che le bambole le rompe. E neppure qualcuno che, più che una fragile bambola passiva, sogna un robot abilissimo nei lavori domestici.

Nella convinzione che il soggetto giochi la propria individualità e peculiarità solo in rapporto con l’Altro, un attrice e un fotografo – doppia immagine della medesima scena – si pongono la domanda: esistono le condizioni per una scelta soggettiva? “Siamo ancora liberi e libere?”

Ripartire dal corpo, dalla sua unicità e valorizzazione per respingerne, innanzitutto, la reificazione.

Questa la loro risposta.

È in esso, infatti, che si fondono simboli, pratiche sociali, costrutti culturali, ma anche linguaggi in divenire.Ripartire dal corpo femminile per proporre nuovi modelli che – senza negare la femminilità – possano far emergere il soggettivo, la mancanza, il desiderio e la domanda all’altro.

 

QUANDO:

dal 22/10 al 29/10

 

Vernissage: 22 ottobre 2015 alle 18,30

 

DOVE:

Ramblas Cafè in via Marzolo 17/D, Portello 

 

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